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PERCHÉ IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI È UN PROBLEMA

Per essere macellati, gli animali uccisi per la loro carne vengono trasportati attraverso l’Europa e oltre i suoi confini, in viaggi infernali lunghi fino a 2000 chilometri.

Ogni anno più di 1 miliardo e mezzo di animali tra cui polli, galline, agnelli, pecore, capre, maiali e bovini viaggiano per ore, giorni e a volte addirittura settimane, stipati in mezzi di trasporto inadeguati e spesso fuori norma.

Più il viaggio si allunga, più diventa per loro insostenibile.

Sopportano lunghi periodi senza riposo, cibo e acqua: molti arrivano a destinazione stremati, disidratati, feriti e in alcuni casi non sopravvivono.

Documentiamo la sofferenza di questi animali dal 2013 attraverso le nostre indagini e dal 2016 lavoriamo insieme all’organizzazione tedesca Animal Welfare Foundation (AWF) e l’Ente Nazionale Protezione Animali (ENPA) per portare di fronte all’opinione pubblica la verità sul trasporto di agnelli dall’Est Europa all’Italia, quando la richiesta della loro carne cresce in occasione delle festività pasquali e natalizie.

Ma per mettere uno stop al trasporto di animali vivi ci muoviamo su più fronti, perché le inchieste, da sole, non bastano.

Serve arrivare dove si cambiano le leggi. Bisogna arrivare alle istituzioni.

LE LEGGI SUL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI

ESISTONO REGOLE PER IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI?

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Esistono leggi che regolano il trasporto di animali vivi, ma le nostre inchieste dimostrano che raramente vengono rispettate. Questo perché le sanzioni non sono abbastanza dure in caso di violazioni e i controlli non sono sufficienti.

Anche grazie alla pressione esercitata da Animal Equality e altre associazioni, il Parlamento Europeo ha espresso la necessità di modificare il regolamento CE 1/2005 – “Regole dell’Unione europea sulla protezione degli animali durante il trasporto” entro la fine del 2023.

Diversi stati europei hanno già preso posizione a favore degli animali. Non l’Italia, però, che attraverso le parole del Governo ha espresso l’intenzione di mantenere questa pratica crudele e in risposta a una nostra interrogazione parlamentare ha ribadito di reputare sufficienti le normative e i controlli esistenti.

Ma noi sappiamo bene che le normative e i controlli non bastano. Le istituzioni europee si stanno preparando a cambiare le leggi e a riconoscere l’importanza di questo divieto e l’Italia non può essere da meno/restare indietro.

QUALE LEGGE REGOLA IL TRASPORTO DI ANIMALI VIVI?

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La legge europea CE 1/2005 – “Regole dell’Unione europea sulla protezione degli animali durante il trasporto” regola il trasporto degli animali vivi entro i confini europei.

Secondo la legge è vietato trasportare animali in condizioni di sofferenza e provocare loro lesioni inutili. Purtroppo questa condizione si avvera raramente ed è per questo che parte del nostro lavoro è quello di monitoraggio e segnalazione di trasportatori non a norma.

Durante le nostre investigazioni abbiamo trovato agnelli di soli 2 o 4 mesi stipati nei camion senza alcuno spazio per potersi muovere, così schiacciati che le loro teste arrivavano al soffitto.

Spesso abbiamo individuato mezzi con sistemi di abbeveraggio inadeguati e non raggiungibili da tutti gli animali. Nella maggior parte dei casi abbiamo trovato animali disidratati, malnutriti e stremati dalle terribili condizioni di viaggio.

Una volta segnalati alle autorità competenti gli autotrasportatori o le aziende responsabili sono state multate a causa degli illeciti.

COME FUNZIONANO I TRASPORTI DALL’EUROPA AGLI STATI TERZI?

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Devi sapere che se già in Europa gli animali viaggiano in pessime condizioni, le cose peggiorano quando vengono trasportati fuori dai confini europei.

A partire dal 2020 insieme ad Animal Welfare Foundation ed ENPA, in collaborazione con altre organizzazioni, abbiamo rilasciato una serie di video e denunce sull’esportazione di animali vivi via mare dalla Spagna verso paesi extra-UE, riscontrando gravi e sistematiche violazioni del regolamento europeo relativo al trasporto di animali vivi da parte delle autorità spagnole.

Abbiamo anche depositato una petizione presso il Parlamento europeo per chiedere ai parlamentari di intraprendere azioni appropriate per garantire il rispetto della normativa europea sulla protezione degli animali durante il loro trasporto, con particolare riferimento alla loro esportazione via mare dalla Spagna, e dagli altri Stati membri interessati, verso Stati terzi.

Le altre petizioni che puoi firmare

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Scopri tutti i consigli sul nostro sito dedicato.

CHI è ANIMAL EQUALITY?

Animal Equality nasce nel 2006 con una missione ben precisa: difendere e proteggere gli animali

Abbiamo deciso di concentrarci su quelli meno tutelati al mondo: gli animali allevati e uccisi a scopo alimentare. Gli animali sfruttati e uccisi per la loro carne e i derivati, infatti, sono quelli che più hanno bisogno del nostro aiuto.

Siamo un’organizzazione che opera in 8 paesi del mondo: Italia, Spagna, Regno Unito, Germania, Stati Uniti, Brasile, Messico e India. Realizziamo investigazioni, campagne di sensibilizzazione aziendale pionieristiche e azioni di pressione politica puntuali nei paesi in cui vi è la maggior opportunità di ottenere un cambiamento concreto e duraturo per gli animali.

La nostra squadra di professionisti, volontari e attivisti si impegna con costanza e competenza per costruire un mondo più equo e compassionevole. Ci concentriamo solo su azioni ad alto impatto strategico, mirate a risultati concreti a vantaggio degli animali: per questo siamo considerati una delle organizzazioni più efficaci al mondo.

SUI MAGGIORI MEDIA NAZIONALI E INTERNAZIONALI

Ogni anno il nostro team di comunicazione lavora perché i filmati delle nostre investigazioni, le nostre inchieste e i nostri reportage raggiungano persone in tutto il mondo.

Media nazionali hanno rilasciato diverse nostre inchieste raggiungendo milioni e milioni di spettatori grazie alla nostra presenza su canali come RAI e LA7 e durante programmi di punta come Cartabianca e il TG5.

Abbiamo trovato spazio sui maggiori quotidiani italiani come La Stampa, Il Corriere della Sera, Domani e La Repubblica.

Ma siamo finiti anche su media rilevanti a livello internazionale come New York Times, BBC, Times, El Pais e The Independent.

La nostra presenza sui social è sempre più importante: i nostri video sono visti da milioni di persone e portano il nostro messaggio in ogni angolo del globo.