NAVI INFERNALI: L’EXPORT DEGLI AGNELLI

DALL’EUROPA ALL’ARABIA PER IL RAMADAN

Migliaia di animali vengono caricati nei porti di Cartagena e Tarragona, per un viaggio di 10 giorni fino all’Arabia Saudita. Il rapporto di Animal Equality mostra le violenze e i buchi normativi del trasporto di questi animali dagli allevamenti spagnoli alle navi nel porto di Cartagena.

Sono 100.000 gli agnelli spagnoli che in questi giorni vengono caricati quotidianamente nei porti di Cartagena e Tarragona su navi dirette in Arabia Saudita, per soddisfare la richiesta di carne in occasione del Ramadan e della festa del Sacrificio dell’Agnello.

Dopo un lungo viaggio in camion e una volta giunti in porto, gli animali vengono lanciati dagli operatori, afferrati brutalmente per il pelo per evitare che scappino mentre vengono caricati a bordo delle navi. Gli agnelli sono animali particolarmente delicati e sensibili che si paralizzano quando provano paura, ma questo non frena gli operatori dal continuare a maneggiarli con violenza.

 

UN MESE DI SOFFERENZA TRA NAVE E QUARANTENA

Una volta a bordo, gli agnelli devono sopportare un viaggio di 10 giorni durante il quale non vi è alcuna garanzia che le norme dell’Unione europea in materia di benessere animale siano rispettate. Le immagini ottenute da Animal Equality mostrano una nave che dovrebbe arrivare nel porto saudita di Gedda mercoledì 6 maggio. 

Una volta giunti a destinazione, gli agnelli dovranno trascorrere in quarantena tra i 15 e i 21 giorni, fino a quando non saranno portati al mattatoio dove dovranno sopportare una morte terribile. Saranno macellati secondo il rito halal che prevede che gli animali, dopo essere stati sgozzati del tutto coscienti, muoiano lentamente per dissanguamento.

 

250.000 AGNELLI SOLO IN QUESTI GIORNI

Secondo quanto riporta il settore della carne in Spagna, l’esportazione verso i Paesi arabi è un modo per compensare la mancanza di domanda interna dovuta allo stato di allerta Covid-19, dato che il 90% della carne di agnello viene consumata nei bar e nei ristoranti, al momento chiusi. I loro dati indicano che quest’anno più di 250.000 agnelli verranno inviati nei paesi del Nord Africa e del Medio Oriente in occasione del Ramadan, che si celebra fino al 24 maggio, e della festa del Sacrificio dell’Agnello.

L’accordo con l’Arabia Saudita è stato firmato per la prima volta quest’anno e fa del paese il principale acquirente di agnelli spagnoli. Secondo alcuni media, anche il re Filippo VI sarebbe stato coinvolto nel raggiungimento di questo accordo.

 

SERVE UNA NUOVA LEGGE EUROPEA

In tutto il mondo, più di due miliardi di animali allevati a scopo alimentare vengono trasportati ogni anno su lunghe distanze. Migliaia di animali muoiono durante il viaggio e vengono gettati in mare, riemergendo sulle spiagge. 

Un episodio lampante risale al 2019, anno in cui 14.000 pecore morirono annegate nel Mar Nero a seguito di un incidente nella tratta Romania-Arabia Saudita.

In quell’occasione la stessa Commissione europea aveva riconosciuto le gravi problematiche dei trasporti a lunga distanza, inserendo le preoccupazioni in un rapporto pubblicato proprio alla fine del 2019.

La Commissione aveva anche sottolineato come il benessere degli animali dipenda in gran parte dalle condizioni della nave e che, poiché non vengono mai effettuati test di idoneità per il trasporto di animali, non vi è alcuna garanzia che queste navi dispongano di adeguati sistemi di abbeveraggio o di ventilazione. Nel caso delle navi dirette in Arabia Saudita, neanche gli operatori portuali o i proprietari degli animali possono accedere all’interno per verifiche. 

«Nel 2020, milioni di animali innocenti continuano a essere sottoposti ogni giorno a barbarie vergognose, anche all’interno dei confini dell’Unione europea. Gli agnelli sono cuccioli e come tali dovrebbero essere trattati, non come merce da accatastare su navi cargo per giorni interminabili.

Le poche norme in materia non sono sufficienti e le violazioni sono costanti. Animal Equality non smetterà di documentare la crudeltà dei trasporti di animali vivi e di lavorare affinché si arrivi a una revisione sostanziale delle condizioni di trasporto degli animali, in Europa e fuori dal nostro continente.

C’è bisogno di un coordinamento europeo che metta in atto controlli più stringenti e sanzioni efficaci che impediscano queste inutili sofferenze» dichiara Alice Trombetta, General Manager di Animal Equality Italia.

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DA 7 ANNI DENUNCIAMO I TRASPORTI DI AGNELLI

Animal Equality è impegnata dal 2013 a raccontare quello che succede agli agnelli nelle varie fasi della propria vita, producendo quella che è la più vasta documentazione sull’allevamento, il trasporto e la macellazione di questi animali in Italia.

Questo lavoro ha un impatto concreto e siamo sicuri che se il numero di ovini macellati in Italia dal 2013 sia diminuito del 9,11% sia anche merito del duro lavoro di inchiesta ed informazione portato avanti dalla nostra squadra di investigatori.

Ecco cosa siamo stati in grado di documentare in 6 anni di inchieste.

 

2020

Denunciamo i trasporti illegali per Pasqua con Enpa & AWF 

Tra il 2016 e il 2019 insieme all’organizzazione tedesca Animal Welfare Foundation e in collaborazione con Enpa, abbiamo effettuato diverse investigazioni per documentare le condizioni di trasporto degli agnelli da diversi Paesi dell’Unione Europea verso i macelli in Italia. Quello che abbiamo registrato sono regolari violazioni della normativa vigente, che dovrebbe tutelare gli animali come gli agnelli durante i viaggi verso i macelli.

Per questo motivo Enpa e AWF hanno anche depositato una denuncia alla Procura della Repubblica Italiana.

 

2018

Destinazione macello italiano – una doppia indagine internazionale

L’ultima inchiesta in ordine temporale è stata rialasciata lo scorso anno da Animal Equality in collaborazione con l’organizzazione tedesca Animal Welfare Foundation ed Enpa. Queste terribili immagini hanno raccontato al grande pubblico il crudele trattamento riservato agli agnelli trasportati dall’est Europa e diretti verso i macelli italiani.

Dopo la segnalazione alle forze dell’ordine, i trasportatori hanno ricevuto una multa di 20,000 euro.

Non era la prima volta che documentavamo i trasporti di agnelli dagli allevamenti dell’Europa dell’est ai macelli italiani. Lo avevamo già fatto a Pasqua dello stesso anno, sempre in collaborazione con Animal Welfare Foundation.

2015

La vita di un agnello in 60 secondi

L’azione di sensibilizzazione di Animal Equality tiene conto dei trend della comunicazione digitale per mettere in leva l’impatto delle immagini rilasciate dal nostro team investigativo.

Per questo a marzo 2015 abbiamo deciso di rilasciare un condensato di 60 secondi con il quale ripercorrevamo tutta la misera esperienza di vita di un agnello nel nostro paese. Nonostante la brevità del contenuto, il video è diventato virale su diversi social media, mostrando così a milioni di persone quello che è la vita degli agnelli in Italia.

 

2014

Il trasporto ed il salvataggio di due cuccioli

Precedentemente, sempre nello stesso anno, il lavoro investigativo di Animal Equality aveva rilasciato un altro sconvolgente documento video che raccontava in maniera estensiva la produzione di carne di agnello e di capretto del nostro paese.

Questo nuovo sconvolgente video, accompagnato dalla voce narrante dell’attrice Claudia Zanella e frutto di un’indagine sotto copertura, svela tremendi atti di crudeltà e maltrattamenti perpetrati nei confronti di agnelli e capretti all’interno di allevamenti e macelli italiani a ridosso della Pasqua 2014.

 

2013

La breve vita degli agnelli svelata per la prima volta

I nostri attivisti si sono infiltrati per la prima volta in diversi allevamenti ed in alcuni macelli per raccontare per la prima volta con immagini di questo tipo quello che succede ad un agnello nel nostro paese, smascherando l’immagine finta dell’industria ovina e della pastorizia.

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Animal Equality è un’organizzazione internazionale che lavora con la società civile, i governi e le aziende per porre fine alla crudeltà sugli animali allevati a scopo alimentare.

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