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Le crudeltà nei macelli italiani: anni di inchieste dimostrano che servono subito nuove leggi


Animal Equality porta avanti da oltre 13 anni investigazioni sotto copertura nei macelli in tutto il mondo e, in particolar modo, da 10 anni in Italia, rivelando tutte le crudeltà compiute sugli animali. 

Si calcola che in Italia vengono macellati ogni anno circa 700 milioni di animali, costretti a subire un viaggio terribile verso una fine cruenta, che avviene troppo spesso senza il rispetto delle leggi e con sofferenze terribili per gli animali.

La paura e le sofferenze vissute da un animale all’interno di qualunque macello vanno al di là di ogni immaginazione. Tuttavia, le immagini che abbiamo raccolto negli anni dimostrano con chiarezza come la negligenza degli operatori, la velocità che impone la catena di montaggio, il pressapochismo, le incorrettezze nelle pratiche di stordimento amplifichino il dolore provato dagli animali e ne prolunghino di molto l’agonia… una vera e propria tortura.

Oltre 10 anni di inchieste nei macelli italiani

Da oltre 10 anni Animal Equality pubblica inchieste all’interno di macelli italiani al fine di ottenere cambiamenti sociali e legislativi per limitare la sofferenza di milioni di animali.

L’ultima inchiesta in un macello nel nostro paese l’abbiamo condotta nel 2021 all’interno dell’impianto di macellazione Zema S.r.l., dove tra maltrattamenti, violazioni sistematiche delle norme sul benessere animale, e casi di vere e proprie uccisioni crudeli vengono uccisi circa 3.000 animali a settimana.

Guarda la nostra ultima inchiesta in un macello italiano:

A seguito di questa inchiesta abbiamo presentato due esposti presso la Procura di Cremona contro i responsabili di maltrattamento sugli animali all’interno del macello Zema Srl, nel giro di qualche mese il titolare dell’azienda è stato chiamato a rispondere delle azioni commesse da lui e dagli altri operatori.

Un anno e due udienze dopo, il titolare dell’azienda è stato chiamato a rispondere delle azioni commesse da lui e dagli altri operatori, il Giudice del Tribunale di Cremona gli ha consentito però la ‘messa alla prova’, ovvero la possibilità di sospendere il processo a patto che svolga lavori di pubblica utilità.

Sebbene il reato ai danni degli animali sia stato contestato dalla Procura della Repubblica di Cremona, le denunce relative all’inadeguatezza della struttura invece sono state respinte.

Purtroppo le pene previste in Italia per reati contro gli animali sono ancora scarse e inadeguate perché i colpevoli di abusi paghino per i loro crimini crudeli, aiutaci a migliorare le leggi per chi compie maltrattamenti nei macelli.

Non era la prima volta che mostravamo cosa si nasconde dietro la produzione di carne di maiale: nel 2015, Animal Equality ha collaborato con Giulia Innocenzi per un’inchiesta televisiva senza precedenti andata in onda sul canale La7 all’interno del programma AnnoUno, durante il quale la nostra squadra investigativa ha ottenuto riprese sotto copertura di quello che accade ai maiali durante la macellazione e reso pubbliche diverse immagini di come vengono trattati questi animali negli allevamenti, dall’inizio della loro vita.

Scopri la verità sulla produzione di carne di maiale:

Abbiamo continuato a raccogliere testimonianze sulla macellazione dei maiali in Italia, e nel 2018 abbiamo reso pubblico un filmato sconvolgente, ottenuto all’interno di un macello in Lombardia. 

Il video mostrava gli ultimi istanti di vita di un maiale che, essendo stato stordito in modo improprio, riprendeva i sensi durante la macellazione e tentava la fuga con la gola tagliata. Le immagini mostravano chiaramente come gli operatori fossero totalmente incuranti del destino di questo maiali e abbandonassero l’animale ad agonizzare sul pavimento del macello per interi – infiniti – minuti prima della morte.

Nel 2019 abbiamo rilasciato un’ultima scioccante inchiesta all’interno di un macello di maiali: arrivati al macello, i maiali venivano forzati dagli operatori all’interno della camera di stordimento attraverso potenti scosse elettriche. I pungoli elettrici venivano utilizzati impropriamente, spesso anche sul muso degli animali. Nella camera di stordimento, gli operatori facevano perdere conoscenza ai maiali attraverso l’utilizzo di pinze elettriche, ma dai video emerge chiaramente quanto fosse inadeguato e inefficace come sistema. Molti animali venivano appesi a testa in giù ancora coscienti e uccisi brutalmente. 

Guarda l’ultima investigazione di Animal Equality in un macello di maiali:

Non ci siamo occupati solo di maiali, al contrario, già nel 2017, le nostre indagini all’interno dei macelli in Italia hanno mostrato a tutta Italia che cosa accade all’interno dei macelli di ovini. Grazie al lavoro dei nostri investigatori, abbiamo potuto mostrare come gli agnelli venissero uccisi completamente coscienti, di fronte ai compagni ancora vivi che tentavano di sfuggire a quell’orrore. 

In quelle strutture, gli operatori incidevano le zampe degli animali, appesi sulla catena di montaggio ancora completamente coscienti, inserendo la pistola di un compressore tra la pelle e la carne, per soffiare aria compressa e  separare così la pelle dai muscoli. Il dolore è inimmaginabile. 

Guarda cosa succede in un macello di agnelli in Italia:

La nostra attività di indagine nei macelli di agnelli era già iniziata nel 2013, con un’inchiesta che ha sconvolto i cittadini italiani gettando luce sull’intera filiera produttiva della carne di agnello in Italia. Nelle immagini raccolte dai nostri investigatori, oltre alle terribili condizioni in cui questi animali vengono allevati, si vedevano immagini registrate nel momento del macello. Qui gli agnelli, storditi in modo approssimativo attraverso le pinze elettriche, venivano sgozzati mentre ancora parzialmente coscienti.

Un anno dopo, nel 2014, la nostra squadra investigativa è riuscita a rilasciare nuove scioccanti immagini, questa volta riguardanti anche gli abusi subiti dai capretti all’interno dei macelli italiani.

Ma la crudeltà di una morte completamente cosciente non riguarda solo gli ovini. Per questo, la nostra squadra investigativa ha deciso di effettuare delle riprese sotto copertura anche nei macelli di conigli, rivelando come spesso anche questi animali vengano uccisi senza alcun tipo di stordimento. 

In questo video – rilasciato nel 2018 – si vede come questi fragili animali vengono appesi a testa in giù (pratica che spesso rompe le ossa delle zampe) e sgozzati ancora completamente coscienti… per poi essere lasciati morire per dissanguamento.

Ma le brutalità dei macelli di conigli erano già state documentate dagli investigatori di Animal Equality anche in passato. Nel 2016 – con l’inchiesta “Conigli, un viaggio di sola andata” – Animal Equality aveva mostrato chiaramente tutte le violazioni commesse all’interno di questi luoghi, contribuendo così in modo fondamentale alla campagna “Coraggio coniglio” realizzata in collaborazione con la LAV.

Guarda l’investigazione “Conigli, un viaggio di sola andata” 

Nel dicembre del 2018, poi, abbiamo rilasciato un nuovo scioccante filmato realizzato all’interno di un macello di bovini in Italia. Ancora una volta le immagini hanno mostrato i maltrattamenti a cui sono sottoposti gli animali prima dello stordimento e della macellazione, che spesso avviene quando sono ancora coscienti. Colpi in testa, calci, abusi veri e propri sono la “normalità” che questi animali sono costretti a subire, anche nei corridoi che li porteranno alla morte. 

Guarda la crudeltà dei macelli di bovini in Italia:

Ma non ci siamo ovviamente dimenticati dei polli, gli animali più macellati in assoluto, con oltre 500 milioni di animali uccisi ogni anno nel nostro paese. La nostra organizzazione ha realizzato due inchieste consecutive sulla produzione di carne di pollo in Italia, rivelando la triste realtà che i grandi marchi Made in Italy non raccontano. 

Entrambe le inchieste includono infatti filmati realizzati all’interno dei macelli, dove l’incuria degli operatori ha effetti devastanti sui corpi di animali così delicati.

Arrivati al macello, i polli vengono appesi a testa in giù, sui ganci della catena di macellazione. Ma le ossa di questi animali sono tremendamente fragili e capita spesso che vengano spezzate dalla scarsa attenzione degli operatori, causando così immense e inutili sofferenze.  

Questa operazione avviene appena prima dello stordimento e, cosa ancora più importante, causa ai polli enormi sofferenze, perché, in quanto sprovvisti di diaframma, i polli girati a testa in giù faticano a respirare e provano dolori fortissimi.

Guarda come vivono e come vengono macellati i polli in Italia:

Perché è importante agire ora per cambiare la legge sui macelli?

Non esistono macelli “giusti” o che “rispettano” gli animali, ma i gravi abusi che i nostri investigatori hanno registrato in questi anni di lavoro nei macelli provocano agli animali ulteriori inutili sofferenze, oltre alla condanna a morte. La documentazione sistematica delle pratiche di macellazione è un capitolo importante dell’attività di inchiesta che portiamo avanti da quasi un decennio ed è essenziale per denunciare al pubblico e alle istituzioni i maltrattamenti inumani subiti dagli animali nella filiera della carne.

Ma non vogliamo fermarci alla denuncia mediatica o pubblica, comunque fondamentale. Vogliamo cambiare concretamente la realtà per questi animali, ed è per questo che abbiamo deciso di fare un passo ulteriore. 

A partire da dicembre 2017 abbiamo lanciato una petizione rivolta al Ministero della Salute e al Ministero dell’Agricoltura per chiedere che vengano introdotte norme più severe volte a regolare questi luoghi spesso poco controllati. 

L’atteggiamento criminoso all’interno dei macelli, infatti, è incentivato sia dall’assenza di controlli severi, sia dalla mancanza di conseguenze penali concrete per chi infrange la legge. Al momento esistono solo sanzioni amministrative per chi viola le prescrizioni sulle procedure di macellazione, che nei casi più gravi prevedono la pena pecuniaria del tutto irrisoria di 6.000 euro.

Sono oltre 400.000 le persone che si sono unite ad Animal Equality per chiedere alle istituzioni un impegno concreto che dia una svolta alla situazione e che finalmente prevenga e punisca gli abusi che vengono quotidianamente compiuti sugli animali all’interno dei macelli italiani.

Attraverso questa petizione chiediamo al Ministro dell’Agricoltura e al Ministro della Salute che vengano introdotte norme incriminatrici che puniscano espressamente il maltrattamento degli animali durante le fasi di stordimento e abbattimento. Nello specifico chiediamo che: 

  • Venga annullata gradualmente, ma in via definitiva, qualunque deroga riguardante la procedura di stordimento, comprese quelle ad oggi concesse per le macellazioni rituali Halal e Kosher. La macellazione senza stordimento è infatti in alcuni casi specifici ancora oggi permessa, ma risulta evidente come i macelli a cui è concessa tale deroga tendano ad abusarne in modo sconsiderato, causando agli animali inutili e protratte sofferenze. 
  • Venga resa obbligatoria l’installazione delle telecamere a circuito chiuso (CCTV) nei macelli come deterrente per le infrazioni. Gli atteggiamenti criminali nei confronti degli animali, infatti, sono incentivati anche dall’assenza di controlli severi.
  • Venga rinforzato il sistema di controlli atti ad identificare e denunciare alle autorità competenti qualunque forma di maltrattamento sugli animali; anche in questo caso, infatti è probabile che gli atteggiamenti criminali e i maltrattamenti siano incentivati dalla mancanza di conseguenze penali concrete per chi viola le prescrizioni.

Questi sono naturalmente solo dei primi passi da compiere per prevenire gli sconcertanti abusi che accadono ogni giorno all’interno dei macelli in Italia. 

Si tratta di misure urgenti e necessarie che ridurranno le sofferenze di milioni di animali ogni anno. Anche se sappiamo che sono solo un primo passo  per arginare il problema, lavoriamo ogni giorno affinché in futuro gli animali non debbano più, in alcun modo, essere sfruttati dall’industria alimentare.

Unisciti alle oltre 400.000 persone che lo hanno già fatto e firma la petizione.


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